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La Sinagoga

Notizie storiche
Le prime notizie rintracciabili intorno alla Sinagoga risalgono al 1575. Durante una visita pastorale alla vicina Parrocchia di San Martino, il vescovo Bossi venne ricevuto dalla comunità ebraica senese all’interno di una sala adibita a sinagoga posta al primo piano di un edificio del ghetto.  A metà del Seicento ci fu un tentativo, poi fallito, di un gruppo di  ebrei spagnoli, giunti nel frattempo a Siena, di erigere  una  nuova  “Scuola”  di rito sefardita separata da quella esistente dove gli ebrei  presenti in città da diversi secoli, seguivano il rito “italiano” in uso presso gli ebrei di Roma. Nella seconda metà del Settecento  fu avviato il  progetto di ampliamento dell’edificio della Sinagoga e dal 1781 le celebrazioni rituali furono trasferite ai due oratori collegati alle yeshivot del ghetto  Hesed ve-Emet (Grazia e Verità) e Kahal Israel (Comunità di Israele).Queste svolsero  per alcuni anni la funzione di sinagoghe provvisorie, accogliendo al loro interno tutto il patrimonio rituale dei Rotoli della Legge, argenti e paramenti tessili utilizzati fino ad allora nella sinagoga più antica. La nuova Sinagoga fu inaugurata nel maggio del 1786 e il progetto fu realizzato su disegno dell’architetto fiorentino  Zanobi del Rosso. La Nuova Scuola degli ebrei di Siena fu celebrata con grande pompa e magnificenza, e una solenne cerimonia musicale. Nel 1798 l’edificio fu danneggiato da un terremoto che sconvolse la città e nel 1799 il terribile saccheggio perpetrato dalle bande del “Viva Maria” contribuì ulteriormente a svuotare la sinagoga del suo tesoro di argenti rituali.

 

L’interno
La sala, di forma leggermente rettangolare, è in stile neoclassico e ha una disposizione a pianta centrale. Le pareti lunghe, alle quali sono appoggiati i banchi, sono interrotte da pilastri con capitelli ionici intrecciati con ghirlande. Al centro del soffitto sono state inserite le Tavole della Legge in stucco bianco e dipinto di azzurro. Negli archi della volta si aprono alcune finestre decorate da fregi e festoni in stile tardo barocco. Sulle pareti della Sinagoga incorniciate in cartigli barocchi si leggono quattordici versetti in ebraico tratti da Salmi, Proverbi, Re, Numeri, Giona e Isaia. Nel lato corto opposto all’ingresso si trova l’Aron ha Qodesh, l’Armadio Sacro dove sono conservati i rotoli della Torah. Sono 25, a cui si somma quello nella vetrina della sala adiacente: solo due sono però in perfetto stato di conservazione e quindi utilizzabili per la preghiera. I più antichi risalgono al XV secolo. L’Aron ha una struttura formata da quattro colonne in marmo con capitelli corinzi, chiuse da un timpano curvilineo che porta sul frontone l’ammonimento “Sappi davanti a Chi sei”, sormontato da una corona. Le ante dell’Armadio sono finemente incise. Lo copre una tenda (parokhet). In basso un’iscrizione in ebraico riporta l’anno dell’inaugurazione (1786) e il nome della famiglia Gallichi che lo donò alla comunità. In mezzo alla sala si trova la tevah o bimah, cioè il podio da dove viene condotta la preghiera. In noce e tondeggiante, risale al 1756. Sopra l’entrata si trova l’antico matroneo, disposto su due piani (solo il primo visitabile), protetto da grate in legno bianco con motivi floreali.

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